domenica 6 novembre 2011

Berlusconi, fai una cosa da grande statista.

Se avesse la certezza di un crollo economico dell'Italia, scommetto che, Silvio Berlusconi lascerebbe il timone del Paese a quel manipolo di oppositori che invocano a gran voce  le sue dimissioni come panacea per tutti i mali di questa interminabile crisi internazionale (non scordiamoci mai di questa cosa), sicuro che non riuscirebbero neanche a mettersi d'accordo sul 'come fare' ancor prima del 'cosa fare'  per salvare il salvabile. Potrebbe in tal modo dare loro la colpa di aver interrotto il suo mandato in un momento di grave crisi e contro la volontà popolare, solo perchè ostinati nella personale lotta contro la sua persona e la smania di vederlo nel fango. Ma lui è un tipo ostinato e soprattutto crede (come anche io) che l'Italia ce la farà. Per questo 'non molla', vuole essere lui l'artefice della ripresa nazionale.
Che ci crediate o no l'Italia è ancora un Paese solvente, relativamente solido e con una popolazione abbiente. Naturalmente non voglio assolutamente dire che tutti stanno bene o che la crisi non c'è, no, assolutamente no, le famiglie sulla soglia della povertà sono aumentate a dismisura e quelle cadute in disgrazia sono sicuramente tante, ma, rapportati ad altri paesi europei anche di elevato prestigio, la ricchezza della popolazione forse non è seconda a nessuno. Oltre l'ottanta per cento delle famiglie italiane possiede almeno una casa, e questo è un fatto eccezionale che non si riscontra negli altri paesi.

Detto questo, più per dovere di cronaca e come mio punto di vista,  che per difesa dell'indifendibile, spero ardentemente che le circostanze facciano riflettere il nostro premier e lo conducano ad una saggia decisione che è quella di farsi da parte, facendo così almeno per una volta, una cosa da grande statista.

DIMETTITI!

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